Uscendo
da Dizzasco, lungo la strada che collega il paese alla località Biazzeno,
su di un poggio con ampia vista sul lago, sorge la chiesa parrocchiale dei
santi Pietro e Paolo. Di origine romanica - con l'abside edificata nel
Seicento e il campanile eretto in epoca romana sulle basi di un'antica
torre di vedetta - la chiesa conserva stucchi e affreschi seicenteschi,
confessionale e pulpito lignei lavorati a intarsio e alcuni paliotti in
scagliola policroma attribuiti all'artista Solari di Ramponio.
Più recente è una tela raffigurante la Fuga in Egitto conservata
nell'Oratorio della Beata Vergine, opera del pittore locale Matteo
Baldassarre Longoni (1876-1956). Sempre nell'Oratorio della Beata Vergine è
custodita una tela di scuola lombarda rinascimentale raffigurante la
Madonna col Bimbo e San Giovannino.
Da vedere nella parrocchiale di Muronico, di origine molto antica e
rimaneggiata in epoca barocca, un tabernacolo marmoreo rinascimentale, un
confessionale del XVIII secolo, affreschi, stucchi e paliotti in scagliola
policroma risalenti ai secoli XVII e XVIII.
Da menzionare anche l'oratorio di San Carlo, decorato con affreschi e
stucchi seicenteschi che ha conservato un portale di epoca romana.
A monte del centro di Dizzasco, sulla strada provinciale si nota sulla
destra l'oratorio di San Giobbe, eretto nel 1651 per volontà del
dizzaschese Giobbe Imbruni e dedicato alla Madonna delle Grazie.
La Valle dei Mulini, che si stende fra i comuni di Dizzasco e di Cerano, è
attraversata dal torrente Telo ed è così chiamata per la presenza, un
tempo, di numerosi opifici a forza idraulica (mulini a macina, mulini a
percussione "Folle" e magli idraulici) utilizzati per macinare
grano e castagne e per fabbricare utensili agricoli
Alcuni di questi mulini sono stati trasformati in abitazioni private,
mentre il mulino detto dei Traversa è stato restaurato rispettando
l'antico fabbricato, e conservando i macchinari originari (è possibile
visitarlo).
Curiosità
Muronico fu uno dei luoghi preferiti da Winston Churchill per i periodi di
villeggiatura.
Si narra che il famoso Primo Ministro inglese abbia scoperto l'ameno
paesino mentre tentava di recupere il carteggio da lui tenuto con
Mussolini. Rimasto colpito dalla pace e dalla tranquillità della Val
d'Intelvi, decise di tornarvi in villeggiatura e, e pittore dilettante,
proprio a Dizzasco raffigurò in suoi dipinti la chiesa di san Sisinio e
numerosi paesaggi che, insieme ad un ritratto di Villa Passalacqua Trotti
di Moltrasio, furono esposti qualche anno fa a Londra in una mostra a lui
dedicata.
Itinerari
Partendo da Argegno si possono toccare i paesi di Dizzasco, Castiglione,
San Fedele e Lanzo con discesa ad Osteno sulle sponde del Lago di Lugano.
Una possibile devizione potrebbe essere la visita a Schignano per
proseguire poi fino a Casasco e alle isolate località montane di Erbonne e
Orimento. Da San Fedele parte la strada per Pigra, dove si trova un
suggestivo balcone panoramico che è raggiungibile anche da Argegno in
funivia. Penetrando sempre più all'interno della vallata si tocca il
paesino di Scaria, dove è allestito un Museo Diocesano d'arte, che conserva
i prestigiosi lavori dei famosi Maestri Intelvesi; si giunge infine a
Lanzo, la capitale turistica della valle, con il suo belvedere sul Lago di
Lugano. Dal bivio di San Fedele, la strada scende verso Osteno, incontrando
i deliziosi paesi di Ponna e Laino. A Osteno ci si può fermare per visitare
il famoso orrido (ben visibile dalla barca), citato dal Fogazzaro in
"Malombra".
Per quanto rigurada le escursioni a piedi, invece, salendo dall'oratorio di
San Giobbe e oltrepassata la zona residenziale "La Quiete", parte
una mulattiera che unisce Dizzasco a Pigra, attraverso il Pian Gireglio,
splendido spiazzo erboso all'interno dell'oasi faunistica dove è possibile
incontrare cervi, caprioli, volpi e scoiattoli.
A valle della provinciale, al termine del paese, partono due mulattiere. La
prima conduce a Cerano, passando per la Valle dei Mulini. Da qui è
possibile raggiungere l'oratorio della Madonna del Restello, nel Comune di
Castiglione, attraverso il sentiero che costeggia il fiume Telo.
Il secondo sentiero conduce a Malobbio da Schignano superando due ponti con
suggestive forre.
Acquisti. Ai buongustai si consiglia l'acquisto di burro, formaggi e salumi
nelle numerose latterie comunali dei centri vallintelvesi.
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